Come non pagare le tasse con le crypto
Non approvo l’evasione fiscale (fin troppi non collaborano alle spese della società…), tuttavia ho recentemente letto un articolo che spiega come i Bitcoin, non avendo un corso legale, non sono oggetto di sequestro preventivo. Che ridere!
Questo “in grazie” alla sentenza 1760/2025 della Corte di Cassazione, che a pag. 4 quota l’art.1 del g.lgs. 231/2007 (e s.m.i.):
la moneta virtuale viene definita (lettera qq.) “la rappresentazione digitale di valore non emessa o garantita da una banca centrale o da un’autorità pubblica, non necessariamente collegata a una valuta avente corso legale, utilizzata come mezzo di scambio per l’acquisto di beni e servizi o finalità di investimento e trasferita, archiviata e negoziata elettronicamente”; si nota subito che tale definitione aggiunge, rispetto a quella del legislatore comunitario, espressamente la finalità di investimento.
L’articolo tuttavia dice:
le quotazioni delle criptovalute sono assai oscillanti e variabili anche in breve tempo.
Questo è vero se si guarda a Bitcoin, Ethereum, Monero o simili, ma non dimentichiamo le cosidette stablecoins, come USDT (Tether), o simili, che non si appoggiano a banche per garantire il loro valore, restando comunque estremamente stabili visto l’accordo “comune” nel scambiarle attorno ad un valore predefinito (1 USDT = 1 USD).
In pratica si potrebbe comprare molti USDT, evadere le tasse, pagare con gli USDT con una carta con conversioni in tempo reale e… Taaac! Non potranno sequestrarci gli USDT in quanto non hanno corso legale ed (in teoria) potrebbero crollare l’attimo dopo che lo stato li sequestra come “collaterale”.
Di fatto USDT potrebbe crollare se venisse scoperta qualche vulnerabilità (ad esempio un backdoor per duplicare gli USDT su un wallet).
Vi ricordo che evadre il fisco fa male alla società che vi circonda, quindi cercate di pensare al bene del vicino e non solo al vostro! Ciao a tutti